L'aumento dei prezzi: materie prime, carburanti, energia...
Cosa sta accadendo? Cosa possiamo aspettarci per il futuro prossimo?
Dopo quasi due anni di difficoltà a causa degli effetti della pandemia da Covid-19, ci troviamo in un periodo di forte aumento dei prezzi. È ormai evidente che quasi tutto è aumentato, e di molto: dall'energia, con l'elettricità e il gas in primis, ai carburanti come il diesel e la benzina, fino alle materie prime, che sono diventate difficili da reperire e hanno registrato incrementi vertiginosi, anche superiori al 100%. Questi aumenti hanno innescato un effetto domino sui trasporti, sulla produzione industriale e sulle importazioni, con conseguenti aumenti dei prezzi per tutti i prodotti, compresi quelli alimentari, i beni di prima necessità, i materiali di consumo e i beni durevoli... e il consumatore finale è colui che ne paga le conseguenze con scontrini più salati e bollette di gas ed elettricità che stanno subendo incrementi significativi.
Uno sguardo globale
Il mercato in generale sembra non seguire più alcuna logica: mancano le merci e i prezzi continuano ad aumentare in modo incontrollato. Il fenomeno del rincaro non riguarda solo l'Italia, ma sta interessando tutto il mondo, con particolare impatto su America, Cina, Russia ed Europa. Si sta verificando una vera e propria crisi commerciale globale a causa della scarsità di beni e dell'aumento generalizzato dei prezzi, un trend destinato a peggiorare nei prossimi mesi. È difficile trovare prodotti di vario genere, ma la carenza riguarda principalmente il settore dell'elettronica, degli elettrodomestici, dei personal computer, dei tablet e della telefonia in generale, fino ad arrivare al settore automobilistico, con tempi di attesa molto lunghi per l'acquisto di un'auto nuova.Boom dell'inflazione
I recenti dati pubblicati dall'Istat indicano che dopo diversi anni di bassa inflazione, o addirittura di inflazione negativa, l'aumento dei prezzi ha registrato un incremento medio del 3% su base annua nell'ottobre 2021, superando ampiamente il 2,5% registrato a settembre 2021. È improbabile considerare questo come un evento isolato, dato che l'inflazione è in aumento in Italia mese dopo mese dall'inizio del 2021. Anche negli Stati Uniti, a ottobre, si è registrato un aumento del 6,2% su base annua, un livello che non si verificava da oltre 30 anni. Anche in Russia si prevede un aumento superiore all'8%, mentre in Cina l'inflazione ha raggiunto livelli superiori al 10%, una situazione che non si verificava da oltre due decenn i. Le cause all'origine dell'inflazione sono molteplici, e l'alto grado di interconnessione tra i vari paesi sta rafforzando la tendenza inflazionistica globale. Tra le principali cause vi è certamente l'aumento dei costi dell'energia, ma non va sottovalutato il fatto che l'uscita dalla fase più acuta della pandemia è un'altra causa dell'inflazione.Crescita di rimbalzo dovuta all'effetto Covid
Dopo mesi di restrizioni, lockdown e limitazioni dei movimenti a causa della fase più intensa della pandemia da Coronavirus, a partire da quest'estate si è registrato un netto aumento dei consumi. La domanda di beni e servizi è notevolmente aumentata, ma purtroppo l'offerta non sta seguendo lo stesso ritmo. Il settore industriale globale fatica a soddisfare tutta la domanda e quando questa supera nettamente l'offerta, i prezzi inevitabilmente aumentano. Abbiamo sperimentato questo effetto sulla nostra pelle durante la pandemia in Italia, quando gel, guanti e mascherine erano introvabili e i loro prezzi sono più che triplicati.Cosa possiamo aspettarci per il futuro prossimo?
Purtroppo, le previsioni per i prossimi mesi, dalla fine del 2021 all'inizio del 2022, non sono ottimistiche, e si prevede un continuo aumento dei prezzi almeno fino alla metà del 2022. A sostegno di questa idea, riportiamo un estratto tradotto dal World Economic Outlook:
"Le previsioni indicano un picco dell'inflazione annuale nelle economie avanzate nei mesi finali del 2021, seguito da una diminuzione nella prima metà del 2022, stimata intorno al 2%, in linea con gli obiettivi delle banche centrali. Nei mercati emergenti si prevedono aumenti più rapidi e l'inflazione raggiungerà picchi del 6,8% prima di scendere al 4%. Tuttavia, queste proiezioni sono accompagnate da una grande incertezza e l'inflazione potrebbe rimanere alta più a lungo di quanto previsto."
Speriamo che presto si possa tornare a una situazione di stabilità e normalità come quella precedente alla pandemia!